martedì 23 giugno 2015

Ideologia gender nella scuola... siamo informati?

Sono stata molto combattuta sullo scrivere questo post perché l'argomento seppur molto attuale implica il toccare temi delicati che spero di saper trattare con tatto e chiarezza..

Premetto che non faccio parte di nessuna associazione ed il mio rapporto con la Chiesa è perlopiù critico, il mio è un semplice ragionamento da mamma che guarda al futuro dei propri figli.
Ed ecco il punto: come mamma mi sono sentita coinvolta dai molti rumor sull'ideologia "gender" e del messaggio che si propone di diffondere tra i più piccoli attraverso la scuola, anche dell'infanzia, al fine di "formare una nuova società", dietro gli espedienti dell'educazione sessuale e la lotta alla discriminazione sessuale.



Il messaggio del gender è sostanzialmente di annullamento dell'identità sessuale, delle differenze tra maschi e femmine che sono viste come "costruzioni culturali" da eliminare perché frutto di condizionamenti. 
Il neonato nasce quindi secondo questa ideologia con un sesso neutro e solamente durante la crescita "incondizionata" il bambino scoprirà se essere maschio o femmina, attraverso quindi una continua analisi di sé.

Un messaggio che vuol essere positivo perché mira a combattere le diseguaglianze sociali tra maschi e femmine, l'omofobia ed il bullismo.... ma siamo davvero sicuri che in realtà ciò non provochi una maggiore confusione e classificazione "del genere", alimentando un modo perverso di gestire la già fragile sessualità dei ragazzi? 
Ma soprattutto è giusto coinvolgere bambini così piccoli, allontanandoli dal loro mondo innocente con lezioni esplicite sulla masturbazione, sul come far godere il partner, anche dello stesso sesso, attraverso rapporti orali piuttosto che con penetrazione? Perché di questo si parla, questo è oggetto del materiale illustrato distribuito nelle scuole dei nostri figli in seguito al decreto legge di Valeria Fedeli, depositato nel novembre 2014 e che prevede la sua attuazione già a partire dal prossimo settembre con obbligo di frequenza...
O almeno così sembra... il condizionale è dovuto al fatto che nessun mezzo di comunicazione sembra voler approfondire la questione....la televisione pullula di psicologi e giornalisti che preferiscono evidentemente analizzare in maniera maniacale i profili di assassini piuttosto che approfondire temi delicati che possono cambiare la nostra società...
Ed ecco questo proposta di legge sta entrando nelle scuole in silenzio, perché si sa che la legge non ammette l'ignoranza e siamo noi cittadini a doverci documentare.

Cosi è nata la mia riflessione e come mamma mi chiedo se questa nuova educazione non innondi i bambini di interrogativi che alla loro età nemmeno si porrebbero proprio in virtù della loro età spensierata... Con questo non intendo certo dire che non serva una educazione sessuale, penso però sia giusto rispettare i tempi di crescita dei bambini ed affrontare certi argomenti in età scolastica adeguata, come già avviene all'ultimo anno della scuola primaria e durante il triennio della scuola secondaria.
Sarebbe sciocco non considerare il dato statistico del primo rapporto sessuale a 12 anni e conseguentemente la necessità di preparare i ragazzi dal punto di vista scientifico al cambiamento del loro corpo ed alle conseguenze delle loro azioni. 
Visto poi il ruolo fondamentale della scuola nella vita dei nostri figli credo sia oltremodo importante promuovere una maggiore sensibilizzazione alle diversità ed un approccio positivo alla affettività propri all'interno delle classi che rappresentano per i ragazzi il loro "mondo".
Ma perché voler imporre tali insegnamenti già in età prescolare? 
Un bambino di 6 anni è davvero in grado di capire che il suo corpo seppur maschile non rappresenta il suo essere maschio?  

In un mondo dove tutto ormai è manipolato, ho come l'impressione che in nome di una tolleranza imposta e non spontanea, a farne le spese sia la natura, ormai sdradicata dai suoi fondamenti. 
La scienza ha aiutato l'umanità nell'affrontare i cambiamenti, e continua a migliorarne la vita...ma non è che l'uomo ne abusa?
Permette ad esempio la fecondazione assistita alla quale molte coppie ricorrono per vedere compiuta la loro famiglia. Ma seppur una conquista della scienza anche la fecondazione assistita resta una manipolazione della natura affidata alle mani dell'uomo. Non credo ci siano dubbi nel riconoscere che la natura ha previsto un modo diverso per concepire i figli...
Fino a che punto quindi è giusto che l'uomo modifichi l'evento naturale delle cose? 
Ma soprattutto quello che mi chiedo in relazione alla nuova filosofia gender, è giusto voler annullare la figura femminile e quella maschile quando la natura ci ha donato di organi sessuali che ben ci distinguono? Che poi non si tratta solo di fisicità... chi è mamma lo sa, osserva quotidianamente le differenti propensioni dei propri figli... anche se un bambino predilige il colore rosa all'azzurro o le bambole alle macchinine, resta comunque un bambino che ha il diritto di vivere rispettato nella sua natura innocente....

Ed ecco quello che penso....il rispetto dovrebbe essere alla base della nostra società ed insegnato nelle scuole a tutte le età, ma troppo spesso si vedono solamente prevaricazioni e prepotenze...
Una società di insulti, critiche, ammonimenti, dal mondo politico a quello dei media, ma soprattutto in quello dei cittadini, il nostro....nella vita frenetica di ogni giorno scordiamo troppo spesso di trasmettere i valori di onestà e rispetto ai nostri figli.
Se solo nelle scuole e nelle famiglie si coltivasse l'amore ed il rispetto dell'altro chiunque esso sia  non dovremmo più preoccuparci di bullismo e discriminazioni, vivremo l'uno accanto all'altro, nel rispetto della nostra natura.


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